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Rendita catastale: cos’è e come si calcola

Rendita catastale: cos'è e come si calcola

Per calcolare la rendita catastale dovete armarvi di tranquillità e pazienza. Infatti, si tratta di un valore fiscale che consente di calcolare quanto vale un bene al fine di determinare le imposte che gravano sullo stesso oppure dirimere questioni di natura ereditaria.

Cos’è la rendita catastale

La rendita catastale è un valore di un bene individuato a fini fiscali, in modo tale da poter esigere una tassa o un’imposta sul bene stesso. La rendita dipende principalmente dal luogo di ubicazione e dalle caratteristiche dell’immobile.

L’indicazione della rendita catasta di un immobile (o di un terreno), da non confondere con il ‘valore catastale’, viene riportata all’interno della visura catastale. Il documento, che contiene i dati utili ad individuare il fabbricato ed identificare gli intestatari, può essere ottenuto in maniera semplice e veloce, tramite identificativi catastali, direttamente online, rivolgendosi a portali specializzati come Visurasi.

Come calcolare la rendita catastale

Per capire come calcolare la rendita catastale è necessario conoscere il gruppo di appartenenza dell’immobile. A secondo delle caratteristiche costruttive e della destinazione d’uso, il bene viene catalogato secondo una specifica partizione.

  • Gruppo A (da A1 ad A11): rientrano tutti gli immobili ad uso abitativo, compresi castelli, palazzi ed altri edifici di particolare valore storico ed artistico, oltre a studi ed uffici privati ed abitazioni tipiche.
  • Gruppo B: include edifici a carattere sociale o comunitario, come ad esempio collegi, case di cura, biblioteche, scuole e pubblici uffici.
  • Gruppo Cattività commerciali o produttive; in questo gruppo rientrano, per tanto, negozi, botteghe, magazzini, laboratori e stabilimenti balneari.
  • Gruppo D: trovano posto una serie di edifici a destinazione speciale, come ad esempio alberghi, teatri, cinema, sale da concerto, ospedali privati e fabbricati costruiti con finalità particolari e con una destinazione d’uso non modificabile.
  • Gruppi E ed F: il primo raccoglie gli edifici con una particolare destinazione, soprattutto per l’esercizio di funzioni pubbliche, mentre il secondo incorpora le cosiddette ‘entità urbane‘.

In generale, il calcolo rendita catastale si effettua moltiplicando la consistenza dell’immobile (espressa in metri quadri oppure in vani catastali) per il coefficiente. Quest’ultimo è un valore riportato nelle tariffe di estimo prodotte dall’Agenzia del Territorio.

Come calcolare l’IMU con la rendita catastale

Per calcolare l’IMU con la rendita catastale rivalutata, invece, bisogna seguire un procedimento diverso. Nello specifico, per calcolare la base imponibile dell’Imposta Municipale Unica, è necessario moltiplicare la rendita catastale per l’anno in corso (rivalutata del 5%) per un coefficiente legato al gruppo di appartenenza del fabbricato.

I coefficienti da utilizzare nel calcolo sono i seguenti:

  • 160 per i fabbricati di Gruppo A (tranne A10) e di categoria C2, C6 e C7;
  • 140 per tutti i fabbricati del Gruppo B e delle categorie C3, C4 e C5;
  • 80 per le categorie catastali D5 e A10;
  • 60 per tutti i fabbricati del Gruppo D (tranne D5);
  • 55 per gli immobili della categoria C1.

I coefficienti non sono applicabili alle aree edificabili poiché non hanno una rendita catastale; per tanto, è necessario assegnare loro un valore medio in base alle valutazioni di mercato.

Anche per i terreni agricoli, le modalità di calcolo cambiano: bisogna rivalutare il reddito dominicale del 25% e moltiplicare il valore ottenuto per un coefficiente pari a 135. Nel caso in cui vengano riscontrati degli errori nei dati catastali relativi ad un immobile di proprietà, è possibile richiedere la correzione della visura catastale.

One thought on “Rendita catastale: cos’è e come si calcola

  1. Lucia ha detto:

    Buonasera abbiamo trovato la casa giusta per noi ,fatto la proposta con la caparra 5mille.Poi è stata avviata la procedura con la banca ,perizia, dopo due mesi c’è la delibera del mutuo.Abbiamo mandato i documenti per atto dal notaio con anticipo pagato .La casa al inizio è ipotecata detto dal agente immobiliare.Dopo un giorno chiama notaio e dice che non può fare atto per atto giudiziario (uscito il atto prestito di 5mila dalla altra banca)Noi fine mese dobbiamo liberare la casa di affitto.L’anticipo è stato già assegnato alla sorella di venditore che si occupava lei .Non sappiamo dove sbattere la testa .Mio marito vuole procedere per vendita io invece riprendere la caparra e continuare cercare di nuovo la casa.Grazie in anticipo per la risposta

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