Camera di commercio

Diritto camerale 2018: a cosa serve

Diritto camerale 2018: a cosa serve

Il diritto camerale 2018 è un tributo speciale previsto a carico di tutte le imprese iscritte (o annotate) nel Registro delle Imprese o dei soggetti iscritti al Rea e va versato in favore della Camera di Commercio competente sulla base della sede legale della società.

Questa tassa, come detto, deve essere pagata una volta l’anno da tutte le società, le imprese o i soggetti che, al primo gennaio di ogni anno, sono iscritti (o annotati) nel Rea (Repertorio Economico Amministrativo) o nel Registro delle Imprese, nonché coloro che vi si iscrivono nel corso dell’anno di riferimento.

Diritto camerale 2018: a chi è dovuto

Il diritto camerale 2018, oltre alle entità già espresse, è dovuto anche:

  • dalle società in liquidazione;
  • dalle imprese che, pur avendo cessato la loro attività, non hanno avanzato richiesta di cancellazione dal Registro delle Imprese;
  • dai soggetti che, versando nelle condizioni di cui sopra, non hanno ottenuto la cancellazione dal Registro delle Imprese;
  • dalle società ammesse alla procedura concorsuale di concordato preventivo ovvero ammesse ad amministrazione straordinaria.

Diritto camerale 2018: a quanto ammonta il tributo?

La misura del tributo viene determinata, di anno in anno, con Decreto Ministeriale. Con il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 2017 è stato disposto l’aumento del 20% del costo annuale del diritto camerale per il triennio 2017-2018-2019. Da ciò deriva che per l’anno 2018 il diritto camerale sarà dovuto nei seguenti importi:

  • le società semplici non agricole dovranno versare euro 120;
  • le società agricole euro 60;
  • i soggetti che risultano essere iscritti al Rea dovranno versare euro 15;
  • le ditte individuali iscritte (o annotate) nella sezione speciale euro 52,80;
  • le ditte individuali iscritte (o annotate) nella sezione ordinaria euro 100 (più €20 per ogni unità immobiliare);
  • le società tra avvocati (o tra professionisti) euro 120;
  • sedi secondarie e unità locali di imprese estere iscritte nel Rea euro  66.

Per tutte le altre aziende iscritte nel Registro delle Imprese, diverse da quelle individuali, l’importo viene determinato in base al fatturato dichiarato nell’anno precedente. Pertanto, sono previsti i seguenti scaglioni:

  • per un fatturato da 0,00 a 100mila euro saranno dovuti euro 200,00 in misura fissa;
  • per un fatturato da 100mila a 250mila saranno dovuti euro 200,00 + 0,015% per la parte eccedente i 100mila;
  • per un fatturato da 250mila a 500mila: euro 222,50 + 0,013% per la parte eccedente i 250mila;
  • per un fatturato da 500mila a 1 milione di euro: euro 255,00 + 0,010% per la parte eccedente i 500mila;
  • per un fatturato da 1 milione di euro a 10 milioni di euro: euro 305,00 + 0,009% per la parte eccedente il milione di euro;
  • per un fatturato da 10 milioni di euro a 35 milioni di euro: euro 1.115,00 + 0,005% per la parte eccedente i 10 milioni;
  • per un fatturato da 35 milioni a 50 milioni di euro: euro 2.365,00 + 0,003% per la parte eccedente i 35 milioni;
  • per un fatturato oltre 50 milioni di euro: euro 2.815,00 + 0,001% per la parte eccedente i 50 milioni (fino a un massimo di 40mila euro).

​Diritto camerale 2018: pagamento

Le imprese iscritte o annotate nel Registro delle Imprese o i soggetti iscritti nel Rea nel corso del 2018 (al primo gennaio), sono tenuti al versamento del diritto annuale entro il 30 giugno 2018, viceversa per le nuove società iscritte il tributo deve essere versato entro 30 giorni dall’iscrizione e, tale importo, potrà essere corrisposto:

  • tramite addebito contestuale alla pratica;
  • tramite F24 telematico con codice tributo 3850.

I titolari di partita Iva possono effettuare il pagamento del diritto camerale 2018 esclusivamente con modalità telematiche.

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