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Contributo a fondo perduto: cos’è e a cosa serve

Contributo a fondo perduto: cos'è e a cosa serve

Il contributo a fondo perduto è un’agevolazione introdotta dal DL “Rilancio” destinata agli esercenti attività d’impresa, di lavoro autonomo o agrario, titolari di partita Iva, con ricavi e/o compensi inferiori a 5 milioni di euro nel 2019, colpiti dall’emergenza Covid 19. L’Agenzia delle entrate delinea i passi da seguire, le condizioni da verificare e ulteriori precisazioni utili per accedere al contributo. Vediamo insieme quali.

A chi spetta il contributo a fondo perduto

Il contributo a fondo perduto spetta alle persone che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 per un importo almeno pari alla soglia minima di mille euro per le persone fisiche e di duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. Rientrano tra i beneficiari del contributo anche chi ha il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio di comuni che già versavano in uno stato di emergenza per eventi calamitosi alla data di insorgenza della pandemia.

L’Agenzia delle entrate specifica che l’accesso al contribuito a fondo perduto è aperto anche alle aziende esercenti attività agricola o commerciale in forma di impresa cooperativa e, a determinate condizioni, illustrate nel documento di prassi, alle società tra professionisti. Tra i beneficiari possono rientrare anche i soggetti che applicano il regime forfetario previsto dalla legge n. 190/2014.

Come ottenere il contributo

Per ottenere il contributo bisogna presentare, esclusivamente in via telematica, una istanza all’Agenzia delle entrate, con l’indicazione della sussistenza di tutti i requisiti, entro sessanta giorni dalla data di avvio della procedura. In caso di contributo di importo superiore a 150.000 euro, il modello dell’istanza deve essere firmato digitalmente dal soggetto richiedente e inviato esclusivamente tramite Posta Elettronica Certificata (PEC).